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Ciclo respiratorio

Respirazione orale: conseguenze fisiche, mentali ed emotive.

Da oggi iniziano cinque post utili a capire perché la respirazione nasale è benefica, e perché la respirazione orale (cioè attraverso la bocca) è dannosa.

La respirazione è una delle funzioni più vitali del corpo umano.
La respirazione nasale è la normale fisiologia a riposo.
Anormale è invece una respirazione orale (attraverso la bocca); spesso più veloce, udibile, punteggiata da sospiri, con movimenti visibili della parte superiore del torace.

La respirazione di una persona sotto stress diventa orale; e se lo stress si cronicizza il rischio è che anche la respirazione orale diventi abituale.
Una respirazione orale abituale ha gravi conseguenze sulla salute, per tutta la vita di un individuo, incluso nei bambini uno sviluppo insufficiente delle strutture facciali.

CICLO RESPIRATORIO

Vediamo anzitutto come procede un normale ciclo respiratorio, , quando siamo a riposo (senza sforzo fisico).
L’atto del prendere aria = inspirazione = inalazione
L’atto del restituire aria = espirazione = esalazione

Dire ciclo è come dire circonferenza: impossibile dire dove essa inizi, anche se alla nascita avviene prima l’inspirazione, e l’ultimo respiro della vita è una espirazione (*).
E’ però utile pensare che il ciclo respiratorio INIZI vuotando i polmoni con una ESPIRAZIONE, meglio se lenta e prolungata.
I polmoni si vuotano bene per un ritorno elastico del tessuto polmonare, e molto meno per una contrazione muscolare solo ausiliaria.
Pertanto vuotare i polmoni è più un atto passivo: più tempo diamo e meglio si svuotano i polmoni.
Meglio avremo svuotato l’aria stagnante dai polmoni e più aria fresca nuova potremo assumere con la successiva INSPIRAZIONE, che avviene per una importante azione muscolare che espande la gabbia toracica, la quale si tira appresso in espansione il tessuto polmonare, che si riempie di aria. L’aria contiene il 21% di ossigeno, ma anche molto altro.

Un ciclo respiratorio naturale a riposo prevede che l’aria sia inalata attraverso il naso con le labbra chiuse in contatto tra di loro.
Si succederanno così: a) una espirazione lenta e prolungata; b) una inspirazione, volendo, anche energica e veloce.
Può aversi una coda della espirazione anche molto sottile da costituire una sorta di pausa (detta pausa post-espiratoria).
Possiamo, anche intenzionalmente e senza pericolo, effettuare una pausa post-espiratoria: appena il nostro organismo richiederà l’ossigeno dell’aria, attiverà automaticamente una inspirazione, tranquilla e possibile per tutti perché troverà i polmoni vuoti e ben disposti ad accogliere nuova aria.

Andrà invece evitata ogni pausa post-inspiratoria, pericolosa (riservata solo a chi sia stato addestrato a tecniche avanzate di respirazione) perché se malamente prolungata metterebbe nella pessima condizione di non poter assumere aria fresca a causa del fatto che i polmoni sono ancora pieni dell’aria viziata. Perciò: Evitate pause dopo aver riempito d’aria i polmoni e iniziate subito l’espirazione lenta e prolungata.

 

(*) La nostra vita, alla nascita, è iniziata con un potente atto d’inspirazione che mette in moto i polmoni (il nascituro, nel ventre materno, non prende ossigeno dai suoi polmoni fermi, ma lo riceve dalla madre). Alla fine della vita “esaliamo l’ultimo respiro”, poiché in quel momento le forze muscolari si fermano, e l’ultimo atto polmonare, l’espirazione, è effettuato dal tessuto elastico polmonare che si contrae da solo, anche a muscoli inerti.

Segue prossimamente: “Respirazione nasale benefica. Importanza dell’ossido nitrico. ADHD