Via Tommaso Costa, 16 Formia (LT)

Odontoiatria Conservativa

prevenzione e cura delle carie

La Conservativa, lo dice il nome stesso, è quella parte dell’Odontoiatria che si occupa di salvare, di conservare in bocca al paziente i suoi stessi denti. Ha lo scopo di prevenire una eccessiva distruzione degli stessi da parte della carie che obbligherebbe in tal caso il dentista a doverli estrarre, perché impossibilitato a ricostruirli in modo da renderli di nuovo capaci della loro funzione masticatoria.

(L’altra più frequente causa di perdita di un dente, questa volta integro e senza carie, è la mobilità che può essere così accentuata da ostacolare la funzione masticatoria: mi sto riferendo alla malattia parodontale , una volta detta “piorrea”, in cui i batteri, ma anche il trauma occlusale, distruggono l’osso alveolare).

La parte più esterna di un dente è fatta di smalto; sotto più internamente c’è la dentina. Al centro della dentina si trova la camera pulpare: cioè un vuoto che alloggia vasi sanguigni, il nervo, tessuto di sostegno degli stessi.

COSA FANNO LE CARIE

  • Se la carie ha solo iniziato a intaccare lo smalto, si parla tecnicamente di carie di 1° grado e normalmente si preferisce non trattarla e tenerla sotto controllo. Una migliorata igiene orale (ma anche migliori condizioni di salute generale) può infatti interrompere il processo carioso.

  • Se la carie oltrepassa lo smalto e inizia ad intaccare la dentina, si parla di carie di 2° grado, allora si preferisce operare una pulizia (”courettage”) della dentina malata e quindi ricostruire la parte distrutta di dente con un materiale composito bianco, anche estetico.

  • Se la carie ha completamente oltrepassato lo spesso strato di dentina, arrivando a “sfondare” in camera pulpare, si parla di carie di 3° grado, che aggredisce il nervo (il paziente avverte dolori anche di notevole entità), e si deve tentare una cura canalare (”cura endodontica”, v. a Endodonzia).

La cura delle carie di 1°, 2° grado, 3°, e 4° grado rientrano tutte nel capitolo della Conservativa, quando appunto si può ancora “salvare” il dente, senza essere costretti alla estrazione chirurgica. Dovendo estrarre il dente vi sarà la necessità di reintegrarlo con la protesi.