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Gradi di disfunzione occlusale

I diversi gradi di disfunzione occlusale

È indispensabile chiarire due diversi capitoli della Gnatologia (”Gnatos” sono i due mascellari: il mascellare superiore e la mandibola).

Qui sto parlando del capitolo delle disfunzioni occlusali, cioè di anomali “ingranaggi” dentali, statici e dinamici.
Queste disfunzioni occlusali non devono essere confuse coi Disturbi Temporo-Mandibolari (DTM) che sono un capitolo diverso della Gnatologia che si focalizza sui quei veri e propri problemi e patologie propri delle Articolazioni Temporo-Mandibolari (ATM). Le ATM sono le due articolazioni, a destra e a sinistra, immediatamente avanti ai condotti uditivi, dove la mandibola si incerniera nel cranio (nel suo osso temporale). Le ATM consentono tutti i movimenti della mandibola.

Sono quindi due capitoli diversi della Gnatologia, che possono in certi casi sovrapporsi, complicando la diagnosi e il trattamento, ma vanno concettualmente tenuti ben separati.

Entrambi sono di competenza dello gnatologo, il quale dovrà innanzi tutto fare una diagnosi corretta per definire la problematica in essere.

Quello che si può dire con certezza è che le disfunzioni occlusali hanno una frequenza molto superiore ai DTM, sopratutto se diagnostichiamo le disfunzioni occlusali in base alla scuola del prof Pedro Planas (cui io appartengo) e in base al mio Molaggio Sensoriale Dinamico (MOSEDIN).

Classifico le disfunzioni occlusali in tre gradi:

  1. asimmetrie di funzione laterale facilmente trattabili con un Molaggio Sensoriale Dinamico, quindi per sola sottrazione di poco smalto dentale;
  2. asimmetrie di funzione laterale che invece necessitano di una preventiva addizione di compositi (o di protesi fissa) per riempire dei vuoti, degli ammanchi di smalto, che colmino quelle sottocclusioni.
  3. asimmetrie con incerte occlusioni, che necessitano di una pre-diagnosi pre-trattamento con utilizzo di Bite Diagnostico che, opportunamente funzionalizzato, confermi che la postura terapeutica della mandibola (ipotizzata dallo gnatologo e incorporata nel Bite) sia effettivamente quella accettata confortevolmente dal Sistema Neuro-Muscolare del paziente.

Da notare che tutti e tre i gradi delle disfunzioni occlusali possono presentare, o no, dolenzie o dolori di varia natura. Almeno in fase iniziale non c’è una correlazione stretta fra dolenzie/dolori e grado di disfunzione. Un semplice eccesso di contatto statico o dinamico tra due soli denti può accompagnarsi anche a dolore intenso; viceversa una disfunzione di 3° in fase iniziale può essere anche senza alcun dolore.

disfunzioni occlusali trascurate possono essere causa dei DTM?

Lo gnatologo deve conservare il dubbio sistematico che una disfunzione occlusale possa mascherare un ben più impegnativo DTM e indagherà con perizia per escludere una tale sovrapposizione di patologie, prima di iniziare a trattare un paziente per diagnosi di “Disfunzione occlusale”.

D’obbligo una precisazione importante: il Molaggio, sia esso selettivo classico o sensoriale dinamico, non è la panacea risolutiva di tutte le disfunzioni occlusali. Molte situazioni rendono imperativo l’astenersi da qualunque tipo di molaggio, studiare il caso con un Bite Diagnostico o direzionare la terapia verso un trattamento ortodontico. Ovverosia: se la discrepanza delle posizioni tra denti superiori e inferiori è accentuata, la si dovrà ridurre con una ortodonzia. A termine di ortodonzia si potrà rivalutare se un minimale Molaggio Sensoriale Dinamico sia indicato per raffinare i contatti (parlo di ritocchi dentali di qualche decina di micron in ben delimitati punti strategici).