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Kinesiografia mandibolare: esame semplice e non invasivo delle funzioni della bocca

Kinesiografia mandibolare

kinesiografia

Cosa significa kinesiografia ?

Kinesio-Grafia = Movimento-Scrittura. Infatti, in greco, “Kinesis” = movimento. E’ un esame che registra i movimenti della mandibola,  secondo una sequenza di diversi tracciati kinesiografici. Ogni tracciato è visibile nei tre piani dello spazio, proiettato sul monitor del computer: su un piano sagittale (di profilo), su un piano frontale, e su un piano orizzontale (dall’alto). Inoltre i tracciati sono visibili sia come fotografie statiche, sia ripetendo il video della dinamica del movimento come avvenuto  al momento della registrazione.

La Kinesiografia mandibolare è un esame complicato, doloroso?

E’ un esame del tutto indolore e non invasivo, dura una decina di minuti, è facilmente ripetibile. I tracciati degli esami KS ripetuti nel tempo possono essere paragonati tra loro per verificare se ci sono stati miglioramenti di movimento. E’ quindi un esame funzionale, e dà informazioni anche sulla mobilità della colonna cervicale e del cranio sul collo: aprire e chiudere la bocca implica infatti movimenti correlati di tutto il complesso cranio-cervico-mandibolare
I principali tracciati sono quelli di :

  1. massima apertura e chiusura della mandibola,
  2. piccola apertura e chiusura dei denti,
  3. deglutizione (i denti si fermano a contatto)
  4. strofinamenti sagittali dei denti,
  5. strofinamenti laterali dei denti.

Alcuni tracciati (1, 2, 3) danno maggiormente informazioni muscolari, sulla lingua e sulla dinamica delle ATM (Articolazioni Temporo-Mandibolari). Altri tracciati (4, 5) danno maggiormente informazioni dentali, cioè di come i denti condizionano i movimenti. In ogni caso va fatta una lettura integrata tra tutti i tracciati, che devono dare informazioni coerenti nel loro significato. La Kinesiografia mandibolare non sostituisce ma integra ottimamente una approfondita visita clinica gnatologica. Consente infatti di vedere alcune cose che possono sfuggire a occhio nudo, permettendo di perfezionare dettagli della diagnosi. La non invasività e la facilità di somministrazione rende la kinesiografia molto utile come strumento di verifica delle terapie odontoiatriche gnatologiche. Gnatos = mascelle (mascellare superiore + mandibola, talora indicata come mascellare inferiore). Per terapie gnatologiche si intendono sia problemi delle ATM, ma molto anche problemi occlusali o malocclusioni.

La strumentazione della Kinesiografia è concettualmente molto semplice: si indossa una maschera, tipo occhiali, con appoggio sul naso e sulle orecchie. Si incolla momentaneamente un piccolo magnetino davanti agli incisivi inferiori. Quando si muove la mandibola, il magnetino si muove solidale nello stesso modo, il suo spostamento nello spazio viene appunto registrato dai rilevatori inseriti negli occhiali. Tutto qui.

TRACCIATI PIù MUSCOLARI-ARTICOLARI CON INFORMAZIONI SULLE ATM E SULLA LINGUA

1 – Tracciato di grande apertura della mandibola. Ogni quadratino ha, in questo tracciato, un lato reale di cm.1. L’apertura ha colore blu. La chiusura colore giallo. Il rosso indica un tracciato ideale.

Da sinistra verso destra, si vede il profilo dell’apertura (blu) mandibolare che inizia in alto e termina in basso. La chiusura (giallo) inizia in basso e termina in alto. Apertura e chiusura perdono la sovrapposizione tra di loro, il che depone per forze muscolari non completamente coerenti tra apertura e chiusura. Stessa considerazione è confermata dal tracciato frontale e da quello orizzontale. Nella proiezione sia frontale che orizzontale si deduce che il condilo dell’ATM di destra è frenato nella sua discesa, infatti si vede uno spostamento verso destra: questo lascia intravedere un iniziale problema funzionale della ATM destra (le cui ragioni andranno indagate, perché la Kinesiografia da sé non è in grado d fornircene le cause).

Il tracciato di velocità rappresenta geometricamente la scioltezza o difficoltà nell’apertura e nella chiusura: la norma ideale mostra un cerchio rosso perfetto che ruota in senso orario con la massima ampiezza (massima velocità), ma così non è per il reale tracciato di questo paziente. Sia l’apertura (blu), sia la chiusura (giallo) svelano una ellisse verticale molto ristretta e irregolare: segno che questo paziente ha difficoltà a far lavorare in scioltezza sia i muscoli abbassatori della mandibola (momento di apertura) sia i muscoli elevatori della mandibola (momento di chiusura).

2  – Tracciato di piccola chiusura

 Si chiede al paziente di aprire per appena due millimetri, restare un attimo fermo, e poi chiudere portando i denti inferiori a fermarsi contro i superiori superiori) dove il rosso è la norma ideale. Qui il movimento di questo paziente è soddisfacente: i tratti sono decisamente retti, il momento di contatto è abbastanza stabile, anche se non del tutto; infatti la pallottolina gialla denuncia che i denti inferiori giunti a contatto dei denti superiori roteano all’interno della pallottolina gialla alla ricerca della migliore stabilità. Questo studia il movimento di contatto interdentale.

3 – Tracciato di Deglutizione

Si esegue in modo assai simile al precedente, con la variante che l’esaminato deve mandare i denti inferiori a contatto coi superiori MENTRE ingoia la saliva.

Nel caso di questo paziente, questo tracciato è pressoché identico al precedente tracciato di piccola chiusura. Questo dà maggiori informazioni sul comportamento dei muscoli della lingua. Che nel caso specifico non risulta alterato dai contatti dentali.

 

TRACCIATI PIù DENTALI

4 – Tracciato di strofinamento sagittale dei denti inferiori contro i denti superiori, mentre si porta avanti (blu) la mandibola e quando la si arretra (giallo) fino al punto di partenza.

Un quadratino ha mm.2 di lato. Rispetto alla norma ideale rossa che ha mm 10 di avanzamento, questo paziente  mobilizza la mandibola per soli mm.7. Poiché il movimento della mandibola è condizionato dai contatti dentali, si vede che (osservare il più eloquente tracciato orizzontale) i due movimenti (avanzamento e arretramento) sono quasi per nulla sovrapposti e molto frastagliati: questo testimonia una scarsa coerenza tra la forma dei denti e la loro funzione. E’ anche evidente un deragliamento verso destra della mandibola.

5 – Tracciato di strofinamento trasversale dei denti inferiori contro i denti superiori mentre si porta a destra e ritorno la mandibola, e poi quando la si porta a sinistra e ritorno fino al punto di partenza.

Questo tracciato di strofinamento trasversale è nella sua forma più equilibrato del precedente in sagittale e i tracciati sono molto più coerentemente sovrapposti; resta però una estensione limitata. Infatti un quadratino ha lato di mm.5 ed è visibile che le estensioni del paziente sono di mm.6 a destra e di mm.7 a sinistra, mentre a norma ideale rossa prevede un’estensione di mm.10 su ogni lato. E’ perciò evidente che la forma dei denti stessi ostacola una piena funzione di strofinamento laterale (che è il corrispondente della masticazione): inoltre da ambo i lati si vede che i primi tre millimetri mostrano tracce molto inclinate, con una pendenza di quasi 45°: è perciò un paziente con una masticazione molto verticale e poco orizzontale, cosa non buona; infatti la mandibola dovrebbe essere in grado di esprimere una lateralità estesa, che facilita la triturazione del cibo.

Ho descritto alcuni elementi di come è leggibile una Kinesiografia mandibolare, senza scendere in dettagli troppo tecnici. Per dare un’idea della semplicità del metodo e della sua utilità informativa.

La Kinesiografia coopera alla diagnosi clinica, ma da sola non può fare diagnosi. Essa però “oggettiva” visibilmente, con registrazioni ripetibili nel tempo, le condizioni funzionali del paziente e permette confronti tra il prima e il dopo. Documenta i miglioramenti di funzione in corso di terapie.