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Molaggi selettivi

Molaggio Selettivo Classico

L’ho aggettivato come “classico” perché è quello descritto in tutti i libri di Gnatologia. Il molaggio selettivo classico ha per scopo di consentire alla mandibola di “tornare a riposare” in una occlusione statica la più confortevole possibile, indispensabile alla buona Deglutizione. Lo gnatologo osserva, in chiusura della bocca, se tutti i denti inferiori contattano contemporaneamente contro i denti superiori, e ciò è buono.

Se invece un dente inferiore arriva a toccare prima i denti superiori, spesso facendo scivolare (“dislocamento”) la mandibola da un lato (o anche verso avanti o verso dietro), allora quel leggero eccesso di dente verrà rimodellato per sottrazione, affinché esso non svii più la mandibola; ricreando così buon contatto contemporaneamente.

Molaggio Sensoriale Dinamico

Il Molaggio Sensoriale Dinamico ha per scopo di consentire alla mandibola di andare liberamente nelle lateralità di strofinamento, verso destra e verso sinistra. Queste lateralità in uscita (cioè strofinando i denti inferiori verso l’esterno) è l’analogo dei movimenti di masticazione.

In teoria, se in chiusura era presente un dislocamento della mandibola, si dovrebbe PRIMA attuare un Molaggio Selettivo Classico; affinché i movimenti di strofinamento laterale possano partire da una posizione mandibolare senza precedente dislocamento; e solo DOPO proseguire col Molaggio Sensoriale Dinamico.

In realtà, se il dislocamento in chiusura della mandibola è minimo, spesso si può partire e proseguire direttamente col Molaggio Sensoriale Dinamico; riuscendo a ben funzionalizzare sia gli strofinamenti dinamici di lateralità sia la chiusura finale statica dei contatti interarcate, necessaria alla miglior deglutizione.

Ogni volta che lo gnatologo lo ritenga, potrà far masticare un chewingum (una gomma americana) al paziente da entrambi i lati e il paziente stesso potrà comparare la masticazione destra con la masticazione sinistra, e informare lo gnatologo se mastica con ugual conforto su entrambi i lati; o se vi sia, e dove, una masticazione meno confortevole. Queste percezioni soggettive del paziente hanno grande importanza e, se ben interpretate, contribuiscono a direzionare l’operato dello gnatologo, insieme alle altre numerose informazioni obiettive raccolte. Questa mia metodica ha quindi uno scopo un po’ diverso rispetto al metodo classico: in certi casi lo segue completandone l’opera; in altri casi lo sostituisce integralmente. Ecco quando e quando.

Se le differenze tra i pre-contatti micro-traumatici presenti e i buoni contatti da ottenere sono piccole (al massimo 3-5 decimi di millimetro), è anche possibile soprassedere ad un molaggio selettivo classico (che ottimizza la deglutizione) e effettuare direttamente un Molaggio Sensoriale Dinamico (che ottimizza la masticazione, ma in questo caso ottimizza direttamente anche la deglutizione).

Se invece, come detto, la chiusura della mandibola evidenzia un consistente scivolamento (=dislocamento) della mandibola, si dovrà anteporre il molaggio selettivo classico, per passare – appena possibile – a completare la buona opera col Molaggio Sensoriale Dinamico.

Il molaggio selettivo classico in genere vuole che sia lo gnatologo a guidare manualmente il movimento della mandibola del paziente. Il Molaggio Sensoriale Dinamico evita del tutto ogni manipolazione esterna alla volontà del Sistema Neuro-Muscolare del paziente. Metodo del molaggio sensoriale dinamico è avvalersi di lentezza e dolcezza e guidare il paziente con la sola voce, senza nessuna manipolazione e nessuna forzatura. Percependo già le prime minime sottrazioni (intorno ai 15µ) dello smalto dentale ottenute con lievi ritocchi, sarà lo stesso paziente che inizierà automaticamente a dare nuove risposte motorie. Infatti ad ogni singolo ritocco il nostro cervelletto cambia immediatamente i comandi motori che impartisce ai muscoli masticatori della bocca: cambiano dunque anche molti contatti evidenziati dalle carte colorate interposte fra i denti inferiori e superiori; e questi nuovi contatti andranno ristudiati, vagliati e interpretati.

Con molta cautela, lentezza, studio, e con una sempre maggiore consapevole collaborazione attiva del paziente, lo gnatologo raffina il molaggio sensoriale dinamico. Il paziente, proseguendo la rifunzionalizzazione (sinonimo di Molaggio Sensoriale Dinamico) diventa sempre più il protagonista attivo consapevole delle sue percezioni e dei conseguenti movimenti mandibolari più confortevoli. Questo metodo è del tutto indolore: è assente qualunque dolenzia di sorta perché è veramente minima la quantità di smalto che viene sottratta al dente. Si verifica invece un fenomeno benefico completamente opposto: già dai primi ritocchi il paziente diventa consapevole di una migliorata percezione dei contatti dentali e, se aveva delle dolenzie, esse spariscono!

Una singola seduta di Molaggio Sensoriale Dinamico può bastare nei casi più semplici, ma in  media ne occorrono tre, anche per dare tempo al Sistema Neuro-Muscolare di resettare non solo subito attraverso il cervelletto (come detto sopra), ma anche attraverso la plasticità neuronale del cervello che necessita invece di circa tre settimane per compiersi, stimolata dalla riequilibrata buona funzione.