Via Tommaso Costa, 16 Formia (LT)

Ascoltare dolenzie o sensibilità saltuarie

Ti si è fratturato un dente

e la domanda che ti fai è “come può essere successo? Stavo masticando una mollica di pane!”, e non te lo sai spiegare. Continua a leggere e troverai il perché.

Igiene orale tradizionale

Molti studi odontoiatrici offrono al giorno d’oggi un buon servizio di igiene orale. Ti spiegano l’uso dello spazzolino, del filo interdentale, dello scovolino. Ti dicono perché è bene lavare i denti tre volte al giorno subito dopo i pasti e il valore di un dentifricio. Ti informano che un’alimentazione corretta facilita la salute dei denti e delle gengive, oltre che della salute generale. Ti illustrano l’importanza della pulizia professionale dei denti per eliminare il tartaro superficiale; e anche profondo se ci sono dalle tasche gengivali.
Tutto ciò è moderno, funziona, è ottimo!

Ma può non bastare …

Cosa è accaduto?

Perché allora si è fratturato quel tuo dente?
Forse avevi notato nei mesi precedenti delle dolenzie saltuarie proprio nella zona di quel dente?
Sei molto attento alla prevenzione e ti sei magari anche premurato già alla prima avvisaglia  di prendere appuntamento col tuo dentista e farti controllare un’eventuale carie o qualcos’altro.
Il dentista ti visita e non trova nulla. E neppure una piccola radiografia endorale alla zona sospetta svela alcunché di patologico. Letta la piccola lastrina ti rassicura perché non trova carie, né distruzione d’osso, né infezione di alcun tipo (nessun granuloma, e tanto meno un ascesso), e in quel momento non trova (perché non c’é) nessuna … frattura!
Il dentista conclude giustamente con la raccomandazione di tornare a farti rivisitare se la momentanea dolenzia dovesse ripetersi ancora.

Esistono i micro-traumi

Nonostante la buona media statistica di maggior salute dentale generale, anche i pazienti scrupolosi nell’igiene orale non sono esenti da problemi, e ricorrono a cure dal dentista. Infatti le cause della carie e delle malattie parodontali (una volta dette “piorrea”), non sono completamente note: l’igiene orale ritiene i batteri come maggiori imputati, ma si invocano molte altre cause: malnutrizione per carenze o eccessi, alimentazione molto artificiale dell’industria, acqua potabile povera di energia (cioè di elettroni), stress e squilibri ormonali (è stato anche scoperto un ormone della ghiandola salivare parotide che difende dalla carie), masticazione scarsa e inefficiente.
Contatti occlusali errati, insufficienti o eccessivi, traumatici.

Due denti opposti, in eccesso di contatto statico o dinamico, subiscono micro-traumi  e rischiano di scheggiarsi o di fratturarsi. Se si frattura una cuspide è possibile ricostruirla, ma se il dente si frattura in malo modo non resta che l’estrazione per poi rimetterlo, con protesi fissa tradizionale o su impianto endosseo.

I micro-traumi non sono rilevabili direttamente: solo un minuzioso esame dei contatti dentali statici (deglutizione) e dinamici (masticazione) li può prevenire. Da qui il consiglio di non smettere d’indagare se ci accorgiamo di ricorrente dolenzia a certi denti, anche se non sia vero e proprio dolore, e anche se ricorrente in modo irregolare. In questo caso sarebbe buona cosa scrivere su un vostro diario personale la zona, se non proprio il dente, che anche a distanza di mesi irregolarmente segnali una dolenzia. Eviterete di dimenticarvene e saprete riferire meglio alle domande del vostro dentista curante.